All’inizio del Novecento, nel villaggio di Corzoneso, la levatrice Caterina Capra è chiamata al capezzale del parroco don Antonio, che per un male sconosciuto ha perso l’uso della parola. Abituata a trattare i corpi sofferenti delle donne, quelle «malorose» che aiuta a partorire o qualche volta a «liberarsi», nella quiete della stanza del malato Caterina tenta di scacciare l’imbarazzo raccontando a voce alta le vicende del paese.
Col passare dei giorni, le sue «confidenze» cambiano tono: di fronte al prete inerte e muto, la donna si fa coraggio e, cosciente dell’eccezionalità della situazione, comincia a incalzarlo con pensieri e domande che la tormentano. Come è possibile che alla messa si parli sempre e solo di peccato e si taccia il resto? La vede, don Antonio, la miseria nera, la paura di restare incinte, la vergogna del sangue tra le gambe? La voce schietta e vigorosa della levatrice sale e si gonfia pagina dopo pagina, occupando tutto il silenzio della stanza e accogliendo in sé, in un j’accuse corale, le voci delle molte donne che ha incontrato negli anni.
Col passare dei giorni, le sue «confidenze» cambiano tono: di fronte al prete inerte e muto, la donna si fa coraggio e, cosciente dell’eccezionalità della situazione, comincia a incalzarlo con pensieri e domande che la tormentano. Come è possibile che alla messa si parli sempre e solo di peccato e si taccia il resto? La vede, don Antonio, la miseria nera, la paura di restare incinte, la vergogna del sangue tra le gambe? La voce schietta e vigorosa della levatrice sale e si gonfia pagina dopo pagina, occupando tutto il silenzio della stanza e accogliendo in sé, in un j’accuse corale, le voci delle molte donne che ha incontrato negli anni.
Sara Di Addezio Catella è nata a Lugano nel 1980. Dopo il liceo che frequenta a Como, studia Lettere e filosofia all’università Statale a Milano. Si trasferisce a Berna con il marito e i tre figli nel 2013. Si laurea all’istituto letterario svizzero di Bienne. Le malorose è il suo lavoro di diploma. Oggi sta terminando un master in scrittura e traduzione letteraria a Berna, città dove vive.
Sara Groisman è nata nel 1991 a Locarno (Svizzera), ha studiato italianistica, storia dell'arte e della fotografia e gender studies all'Università di Zurigo, dove ha lavorato come assistente presso la cattedra di Linguistica italiana generale. Collabora con il quotidiano «La Regione». Lavora per le edizioni Casagrande.
Sara Groisman è nata nel 1991 a Locarno (Svizzera), ha studiato italianistica, storia dell'arte e della fotografia e gender studies all'Università di Zurigo, dove ha lavorato come assistente presso la cattedra di Linguistica italiana generale. Collabora con il quotidiano «La Regione». Lavora per le edizioni Casagrande.