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evento partner organizzato da A*dS, Associazione delle scrittrici e degli scrittori e l'associazione Carl Spitteler.
Carl Spitteler a 100 anni dal Premio Nobel (1919 - 2019). Escursione letteraria attorno al Discorso sulla neutralità. Con Tommaso Soldini, Catherine Lovey, Barbara Sauser. Moderazione di Jacqueline Aerne |
Manifestazione organizzata da 'A*dS in collaborazione con l'associazione "Carl Spitteler - 100 anni dal Premio Nobel 1919–2019" e la Casa della letteratura per la Svizzera italiana.
serata in italiano e francese

Premio Nobel per la letteratura 1919, lo scrittore svizzero Carl Spitteler è noto soprattutto per il suo Discorso sulla neutralità, pronunciato a Zurigo nel 1914, pochi mesi dopo l'inizio della Prima guerra mondiale. Di quell'intervento - che divise l'opinione pubblica e ispirò intellettuali come Romain Rolland e Blaise Cendrars - il Comitato del Nobel apprezzò in particolare il richiamo alla coesione nazionale, alla protezione delle minoranze e alla difesa della neutralità.
La spaccatura constatata nel paese allo scoppio delle ostilità, con gli svizzero-tedeschi che parteggiavano per la Germania e i romandi per la Francia, indusse Carl Spitteler a rivolgere un accorato appello ai concittadini, nel quale esortò a una rigida neutralità nei confronti delle parti in guerra e a una stretta unione fra le comunità linguistiche elvetiche: "Loro sono i nostri vicini, noi siamo fratelli". Questo, in sostanza, il suo messaggio.
Ma nella Svizzera di oggi, chi sono i nostri vicini, chi i nostri fratelli? E che significato attribuire oggi ai concetti di confine, di nazione e di neutralità?
Su questi e su altri interrogativi interverranno Barbara Sauser, Catherine Lovey, Tommaso Soldini, che a cento anni del Premio Nobel, sono stati chiamati a dare un'eco al discorso di Spitteler.
Dirige la serata: Jacqueline Aerne
La spaccatura constatata nel paese allo scoppio delle ostilità, con gli svizzero-tedeschi che parteggiavano per la Germania e i romandi per la Francia, indusse Carl Spitteler a rivolgere un accorato appello ai concittadini, nel quale esortò a una rigida neutralità nei confronti delle parti in guerra e a una stretta unione fra le comunità linguistiche elvetiche: "Loro sono i nostri vicini, noi siamo fratelli". Questo, in sostanza, il suo messaggio.
Ma nella Svizzera di oggi, chi sono i nostri vicini, chi i nostri fratelli? E che significato attribuire oggi ai concetti di confine, di nazione e di neutralità?
Su questi e su altri interrogativi interverranno Barbara Sauser, Catherine Lovey, Tommaso Soldini, che a cento anni del Premio Nobel, sono stati chiamati a dare un'eco al discorso di Spitteler.
Dirige la serata: Jacqueline Aerne

Carl SPITTELER (1945-1924) fu un poeta svizzero che nel 1919 venne insignito del Premio Nobel per la Letteratura per il poema epico Olympischer Frühling (in italiano: Primavera Olimpica).
Nasce a Liestal (Basilea). Suo padre è impiegato come Segretario della Tesoreria federale. Carl studierà Legge all'Università di Zurigo e successivamente Teologia a Heidelberg e Basilea: quando gli viene offerto un posto come Pastore, decide di declinare perché chiamato dalla poesia. Lavorerà in Russia come insegnante con brevi periodi passati anche in Filandia. Diventerà poi maestro elementare a Berna e La Neuveville ma lavorerà anche come giornalista, anche per la NZZ. Nel 1881 pubblica il poema in prosa Prometheus and Epimetheus (con lo pseudonimo di Carl Felix Tandem). L'edizione del 1881 vede anche una esegesi di di Carl Gustav Jung nel suo Psychologial Types (edito nel 1921).
Nel 1882 publicca la raccolta di poesie Extramundana. Abbandonerà la carriera d'insegnate per dedicarsi a tempo pieno al giornalismo. a Basilea. Si susseguiranno pubblicazioni nel 1891, poi nel 1982 e 1896.
Nel quinquennio 1900-1905 scrive il potente e allegorico poema epico Olympischer Frühling un lavoro che miscela il fantastico, il naturalismo, religione e temi mitologici. Il poema affronta l'umano raffrontarsi al cospetto dell'universo.
Come poeta fu un solitario, indipendente dalle correnti letterarie in voga nei suoi tempi. Fu autore di poesie sia di stampo pessimistico sia di stampo eroico. Nel 1906 il suo racconto Imago sarà estremamente influente nell'ambito della psicoanalisi; nel 1914 pronucerà il controverso discorso Unser Schweizer Standpunkt (Il nostro punto di vista svizzero) incentrato sul posizionamento della Confederazione durante la Grande Guerra.
Nel 1919 gli verrà assegnato il Premio Nobel per la Letteratura, Nel 1920 il Premio Schiller. Si spegnerà a Lucerna nel 1924.
Tommaso SOLDINI (Lugano, 1976), scrittore, ha esordito nel 2004 con la plaquette di poesie Ribelle di nemico privo (Lugano, Alla chiara fonte), a cui sono seguiti nel 2009 la raccolta di racconti L’animale guida (Bellinzona, Edizioni Casagrande), nel 2011 una seconda plaquette di poesie, Lato East (Bellinzona, Sottoscala), e ancora nel 2013 il suo primo romanzo Uno per uno (Bellinzona, Edizioni Casagrande). Soldini ha inoltre co-fondato e co-diretto la rivista «Ground Zero» (2009-2013). Attualmente sta lavorando a un nuovo romanzo. Vive a Bellinzona.
Originaire du Valais, Catherine LOVEY est née en 1967 au sein d’une famille de paysans de montagne. Elle se plonge très tôt dans la lecture et dans l’écriture. Après des études en relations internationales, complétées par un diplôme en criminologie, elle travaille en tant que journaliste de presse écrite, spécialisée sur les questions économiques et financières. En 2005, elle publie son premier roman L’Homme interdit (Prix Schiller decouverte), suivi de Cinq vivants pour un seul mort (2008) Un roman russe et drôle (2010), Monsieur et Madame Rivaz (2016, Prix des lecteurs 2017)
Barbara SAUSER, nata a Berna nel 1974, ha studiato slavistica (russo, polacco e sloveno) e musicologia a Friburgo (Svizzera). Dopo la laurea ha svolto un praticantato quale redattrice presso la casa editrice Diogenes di Zurigo e ha poi lavorato per sette anni come redattrice e addetta stampa delle edizioni Rotpunkt, sempre a Zurigo, dove si è occupata sia di narrativa che di saggistica. Dal 2009 è traduttrice indipendente (narrativa, saggistica, testi specialistici, soprattutto dall’italiano ma anche dal francese, dal russo e dal polacco). Dal 2013 è co-organizzattrice degli incontri zurighesi „Weltlesebühne”. www.barbarasauser.ch
Jacqueline AERNE, è cresciuta ad Ascona e vive a Basilea. Dopo studi di Italianistica, Germanistica e Storia dell'Arte nelle università di Basilea e Bologna intraprende dal 1996 la carriera di traduttrice e di docente con incarichi nelle università di Basilea, Zurigo, Losanna e Tubinga. Dal 2016 al 2019 è stata inoltre la presidente dell'AdS (Associazione delle scritrrici e degli scrittori della Svizzera), in assoluto la prima traduttrice letteraria a ricoprire la carica.
Nasce a Liestal (Basilea). Suo padre è impiegato come Segretario della Tesoreria federale. Carl studierà Legge all'Università di Zurigo e successivamente Teologia a Heidelberg e Basilea: quando gli viene offerto un posto come Pastore, decide di declinare perché chiamato dalla poesia. Lavorerà in Russia come insegnante con brevi periodi passati anche in Filandia. Diventerà poi maestro elementare a Berna e La Neuveville ma lavorerà anche come giornalista, anche per la NZZ. Nel 1881 pubblica il poema in prosa Prometheus and Epimetheus (con lo pseudonimo di Carl Felix Tandem). L'edizione del 1881 vede anche una esegesi di di Carl Gustav Jung nel suo Psychologial Types (edito nel 1921).
Nel 1882 publicca la raccolta di poesie Extramundana. Abbandonerà la carriera d'insegnate per dedicarsi a tempo pieno al giornalismo. a Basilea. Si susseguiranno pubblicazioni nel 1891, poi nel 1982 e 1896.
Nel quinquennio 1900-1905 scrive il potente e allegorico poema epico Olympischer Frühling un lavoro che miscela il fantastico, il naturalismo, religione e temi mitologici. Il poema affronta l'umano raffrontarsi al cospetto dell'universo.
Come poeta fu un solitario, indipendente dalle correnti letterarie in voga nei suoi tempi. Fu autore di poesie sia di stampo pessimistico sia di stampo eroico. Nel 1906 il suo racconto Imago sarà estremamente influente nell'ambito della psicoanalisi; nel 1914 pronucerà il controverso discorso Unser Schweizer Standpunkt (Il nostro punto di vista svizzero) incentrato sul posizionamento della Confederazione durante la Grande Guerra.
Nel 1919 gli verrà assegnato il Premio Nobel per la Letteratura, Nel 1920 il Premio Schiller. Si spegnerà a Lucerna nel 1924.
Tommaso SOLDINI (Lugano, 1976), scrittore, ha esordito nel 2004 con la plaquette di poesie Ribelle di nemico privo (Lugano, Alla chiara fonte), a cui sono seguiti nel 2009 la raccolta di racconti L’animale guida (Bellinzona, Edizioni Casagrande), nel 2011 una seconda plaquette di poesie, Lato East (Bellinzona, Sottoscala), e ancora nel 2013 il suo primo romanzo Uno per uno (Bellinzona, Edizioni Casagrande). Soldini ha inoltre co-fondato e co-diretto la rivista «Ground Zero» (2009-2013). Attualmente sta lavorando a un nuovo romanzo. Vive a Bellinzona.
Originaire du Valais, Catherine LOVEY est née en 1967 au sein d’une famille de paysans de montagne. Elle se plonge très tôt dans la lecture et dans l’écriture. Après des études en relations internationales, complétées par un diplôme en criminologie, elle travaille en tant que journaliste de presse écrite, spécialisée sur les questions économiques et financières. En 2005, elle publie son premier roman L’Homme interdit (Prix Schiller decouverte), suivi de Cinq vivants pour un seul mort (2008) Un roman russe et drôle (2010), Monsieur et Madame Rivaz (2016, Prix des lecteurs 2017)
Barbara SAUSER, nata a Berna nel 1974, ha studiato slavistica (russo, polacco e sloveno) e musicologia a Friburgo (Svizzera). Dopo la laurea ha svolto un praticantato quale redattrice presso la casa editrice Diogenes di Zurigo e ha poi lavorato per sette anni come redattrice e addetta stampa delle edizioni Rotpunkt, sempre a Zurigo, dove si è occupata sia di narrativa che di saggistica. Dal 2009 è traduttrice indipendente (narrativa, saggistica, testi specialistici, soprattutto dall’italiano ma anche dal francese, dal russo e dal polacco). Dal 2013 è co-organizzattrice degli incontri zurighesi „Weltlesebühne”. www.barbarasauser.ch
Jacqueline AERNE, è cresciuta ad Ascona e vive a Basilea. Dopo studi di Italianistica, Germanistica e Storia dell'Arte nelle università di Basilea e Bologna intraprende dal 1996 la carriera di traduttrice e di docente con incarichi nelle università di Basilea, Zurigo, Losanna e Tubinga. Dal 2016 al 2019 è stata inoltre la presidente dell'AdS (Associazione delle scritrrici e degli scrittori della Svizzera), in assoluto la prima traduttrice letteraria a ricoprire la carica.