Presentazione organizzata da gabrielecapellieditore
L'evento di con Katia Balmelli è completo.
Per la lista d'attesa, preghiamo di mandare una mail a [email protected]
oppure di chiamare dalle 8.30 alle 12.00 il nr. 079 403 72 72
Per la lista d'attesa, preghiamo di mandare una mail a [email protected]
oppure di chiamare dalle 8.30 alle 12.00 il nr. 079 403 72 72
Dal 2019, la Casa della Letteratura si impegna a dare spazio agli esordi letterari.
L'incontro con Katia Balmelli vedrà la presentazione di Albero custode in quasi concomitanza con la Giornata internazionale contro l'omofobia.
La storia narrata è la vera di Mario, primogenito di una numerosa famiglia – nato all’inizio del 1900 in un villaggio di una valle ticinese – che fin da giovane si diverte ad indossare gli abiti delle sorelle. Tuttavia, dopo essersi trasferito in Italia per lavoro, l’innocente gioco si trasforma in un conflitto interno quando l’impulso di indossare abiti femminili diventa irresistibile, portandolo a rubare e a nascondere un capo di vestiario nel tronco cavo di un castagno.
L’albero che vede fuori dalla finestra rappresenta il simbolo della sua identità e diventa un “albero custode” del suo segreto, rappresentando la vita, la speranza e la trasformazione.
Questa lotta interna è aggravata dai sensi di colpa e dalla vergogna, amplificati dall’ambiente socio-culturale in cui vive.
L’incontro con Jacco segna una svolta nella vita di Mario perché lo aiuta a esprimere la sua vera natura e a superare i confini imposti dalla società. Tuttavia, sotto pressione materna, inizia a frequentare una ragazza, ma la doppia vita lo tormenta aumentando la disperazione e il senso di inadeguatezza.
Dopo la sua morte le sorelle scoprono il suo segreto e, affrontando la vergogna, prenderanno una decisione drastica.
La storia, romanzata, esplora la lotta di Mario per l’accettazione, la ricerca dell’identità e per l’impatto sulla sua famiglia.
L'incontro con Katia Balmelli vedrà la presentazione di Albero custode in quasi concomitanza con la Giornata internazionale contro l'omofobia.
La storia narrata è la vera di Mario, primogenito di una numerosa famiglia – nato all’inizio del 1900 in un villaggio di una valle ticinese – che fin da giovane si diverte ad indossare gli abiti delle sorelle. Tuttavia, dopo essersi trasferito in Italia per lavoro, l’innocente gioco si trasforma in un conflitto interno quando l’impulso di indossare abiti femminili diventa irresistibile, portandolo a rubare e a nascondere un capo di vestiario nel tronco cavo di un castagno.
L’albero che vede fuori dalla finestra rappresenta il simbolo della sua identità e diventa un “albero custode” del suo segreto, rappresentando la vita, la speranza e la trasformazione.
Questa lotta interna è aggravata dai sensi di colpa e dalla vergogna, amplificati dall’ambiente socio-culturale in cui vive.
L’incontro con Jacco segna una svolta nella vita di Mario perché lo aiuta a esprimere la sua vera natura e a superare i confini imposti dalla società. Tuttavia, sotto pressione materna, inizia a frequentare una ragazza, ma la doppia vita lo tormenta aumentando la disperazione e il senso di inadeguatezza.
Dopo la sua morte le sorelle scoprono il suo segreto e, affrontando la vergogna, prenderanno una decisione drastica.
La storia, romanzata, esplora la lotta di Mario per l’accettazione, la ricerca dell’identità e per l’impatto sulla sua famiglia.
Katia Balmelli è nata e vive in Ticino ed è stata docente di scuola elementare. Premiata nel 1999 per un testo dedicato al nuovo millennio in un concorso di scrittura dialettale promosso dalla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, nel 2008 pubblica il libro di racconti “La vie en orange e altri racconti” (Fontana). “Albero custode” è il suo primo romanzo.
Michele Fazioli, giornalista, di Bellinzona, una vita alla RSI, Radiotelevisione Svizzera. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Losanna, ha diretto la redazione Nazionale e Regionale della Radio prima di approdare alla Televisione, dove per vent’anni ha diretto le testate giornalistiche quale Responsabile dell’Informazione. Ha ideato e condotto alcuni programmi, fra i quali "Controluce" (incontri domenicali con personaggi, durato vent'anni) e uno spazio settimanale in prima serata dedicato ai libri (durato venticinque anni). Ha diretto redazioni, dibattiti politici e programmi speciali ma la sua passione di sempre e di fondo resta quella dei libri. Non si considera un critico letterario (non lo è) ma un esperto, formatosi sul campo, di narrativa, frequentata soprattutto come lettore ma poi anche come responsabile di presentazioni, segnalazioni e commenti alla televisione e sulla stampa. È un divulgatore di libri e in questa prospettiva ha ideato il “Circolo dei Libri”. Ha collaborato con rubriche personali al "Giornale del Popolo" e tutt'ora collabora con al "Corriere del Ticino", e a "Ticino Welcome".
Michele Fazioli, giornalista, di Bellinzona, una vita alla RSI, Radiotelevisione Svizzera. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Losanna, ha diretto la redazione Nazionale e Regionale della Radio prima di approdare alla Televisione, dove per vent’anni ha diretto le testate giornalistiche quale Responsabile dell’Informazione. Ha ideato e condotto alcuni programmi, fra i quali "Controluce" (incontri domenicali con personaggi, durato vent'anni) e uno spazio settimanale in prima serata dedicato ai libri (durato venticinque anni). Ha diretto redazioni, dibattiti politici e programmi speciali ma la sua passione di sempre e di fondo resta quella dei libri. Non si considera un critico letterario (non lo è) ma un esperto, formatosi sul campo, di narrativa, frequentata soprattutto come lettore ma poi anche come responsabile di presentazioni, segnalazioni e commenti alla televisione e sulla stampa. È un divulgatore di libri e in questa prospettiva ha ideato il “Circolo dei Libri”. Ha collaborato con rubriche personali al "Giornale del Popolo" e tutt'ora collabora con al "Corriere del Ticino", e a "Ticino Welcome".