Anna torna a Napoli dopo vent’anni per raccogliere indizi sulla scomparsa di suo padre. La madre le consegna una lettera in cui le parole sono un messaggio in codice tutto da interpretare. Il ritorno a casa e l’ascesa tra le scale del palazzo mettono in moto la pellicola dei ricordi e il legame tra lei e la sua amica Ada. I fatti si susseguono in quei giorni partenopei avvolti da misteriosi incontri. Presto la donna si rende conto che il percorso intrapreso va oltre il ritrovamento di un padre indecifrabile, dimostrandosi più vorticoso: è il viaggio verso se stessa, nei fatti dell’infanzia, nel ventre nascosto della sua coscienza, attraverso il buio della città, alla ricerca di parole che possano ricostruire una narrazione visibile e sopportabile della sua vita. Il mondo di sopra e quello di sotto, in una Napoli sospesa, si intrecciano e restituiscono Anna a se stessa con occhi che imparano a vedere e che non aveva mai avuto prima.
Olimpia De Girolamo nasce a Napoli il 6 settembre 1975. Nel maggio del 1999 si laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e successivamente si specializza in linguaggi cinematografici e ottiene un Master in pedagogia e didattica teatrale. Vive in Svizzera dal 2002 dove insegna italiano e si occupa di teatro come autrice, attrice e formatrice. È co-direttrice artistica dell’Agorà Teatro di Magliaso, uno spazio di ricerca e di formazione fatto edificare nel 2005 nel giardino della propria casa. Con il monologo “La Mar” è vincitrice del Premio Fersen (Milano) e finalista del Premio Donne e Teatro (Roma). Nel 2021 vince il Premio Opennet nell’ambito delle Giornate Letterarie di Soletta con il racconto “Il primo scalino: l’assalto del passato” che diventerà il romanzo “Tutto ciò che siamo stati”.
Begoña Feijoó Fariña. Nata in Spagna nel 1977, vive in Svizzera da 33 anni. Dopo la laurea in Scienze Biologiche all’università dell’Insubria, ha lavorato diversi anni in ambito entomologico. Dal 2015 si occupa a tempo pieno di teatro e letteratura, organizzando eventi e creando proprie opere. Ha all’attivo tre romanzi: Abigail Dupont (Demian Edizioni, 2016), Maraya (Edizioni AUGH!, 2017) e Per una fetta di mela secca (Gabriele Capelli editore, 2020). Per il progetto di quest’ultimo romanzo ha vinto la borsa letteraria di Pro Helvetia e il concorso grandi progetti del cantone dei Grigioni nel 2018. È cofondatrice della compagnia teatrale inauDita, direttrice artistica e organizzatrice della rassegna di teatro contemporaneo I MONOLOGANTI e presidente della sezione Pgi Valposchiavo. Ideatrice del progetto e direttrice artistica del Festival Lettere Dalla Svizzera Alla Valposchiavo.
Begoña Feijoó Fariña. Nata in Spagna nel 1977, vive in Svizzera da 33 anni. Dopo la laurea in Scienze Biologiche all’università dell’Insubria, ha lavorato diversi anni in ambito entomologico. Dal 2015 si occupa a tempo pieno di teatro e letteratura, organizzando eventi e creando proprie opere. Ha all’attivo tre romanzi: Abigail Dupont (Demian Edizioni, 2016), Maraya (Edizioni AUGH!, 2017) e Per una fetta di mela secca (Gabriele Capelli editore, 2020). Per il progetto di quest’ultimo romanzo ha vinto la borsa letteraria di Pro Helvetia e il concorso grandi progetti del cantone dei Grigioni nel 2018. È cofondatrice della compagnia teatrale inauDita, direttrice artistica e organizzatrice della rassegna di teatro contemporaneo I MONOLOGANTI e presidente della sezione Pgi Valposchiavo. Ideatrice del progetto e direttrice artistica del Festival Lettere Dalla Svizzera Alla Valposchiavo.