«Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi». Inizia così Il barone rampante, capolavoro di Italo Calvino (di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, 1923-2023), secondo atto della Trilogia dei nostri antenati (gli altri due titoli sono Il visconte dimezzato e Il cavaliere inesistente), storia di un dodicenne e della sua ribellione contro la famiglia: il baroncino Cosimo si rifiuta di mangiare un piatto di lumache e, di fronte alle reprimende del padre, sale su un albero del parco di casa per non scenderne mai più.
A torto confinato nel perimetro della “letteratura per ragazzi”, Il barone rampante è un libro per tutti: ricco di spunti – dalla relazione con l’autorità, complessa a qualunque età, al rapporto dell’uomo con l’ambiente – è un testo “politico”, nel senso ecumenico del termine, un racconto nel quale ciascuno di noi può ritrovare sé stesso. Attraverso la figura di Biagio, fratello minore del protagonista e narratore di tutta la vicenda, Calvino ci invita inoltre a riflettere sul rapporto fra infanzia e memoria, sulla necessità di tornare, attraverso il filtro del ricordo e del racconto, all’età in cui abbiamo scritto i primi capitoli della storia delle nostre vite». Il romanzo verrà messo in scena e recitato da Max Zampetti Sound design di Roberto Mucchiut |
Massimiliano Zampetti. Nel 1993 inizia un sodalizio artistico con Luca Spadaro con cui fonda Teatro d’Emergenza. Docente di recitazione, nel 2013 vince la prima Borsa di scrittura teatrale della Svizzera Italiana promossa da DECS, Pro Helvetia e RSI-Rete Due con il testo Il silenzio è obbligatorio, allestito l’anno successivo da Teatro d’Emergenza. Collabora con diverse compagnie e teatri della Svizzera italiana tra cui LAC, Teatro Sociale, V XX ZWEETZ, Cambusa Teatro, e.s.santoro.
Lavora a film e cortometraggi tra cui: Sinestesia di Eric Bernasconi, Tutti giù di Nicolò Castelli, Giochi d’estate e Io sono Gaetano di Rolando Colla, Male non fare, paura non avere di Alberto Sansone. Da diversi anni collabora con Rete Due come lettore e attore in radiodrammi. Nel 2020 firma la sua prima regia radiofonica: Faustina di Gilberto Isella. È speaker, doppiatore, lettore di audiolibri.
Roberto Mucchiut. Artista multimediale e digitale con formazioni in informatica, fotografia e video, musica e sound design. Si interessa al linguaggio fotografico, alla musica elettroacustica, alla videoarte, alle nuove tecnologie e alla loro relazione con uomo, società, natura e scienza. La sua ricerca artistica, centrata sulla percezione dello spazio e del tempo, si muove continuamente tra il mondo analogico e quello digitale, tra la creazione di processi imprevedibili e l’esplorazione dell’improvvisazione come forma di sublimazione del tempo.
Collabora con altri artisti in particolare in ambito performativo per spettacoli teatrali, di danza contemporanea e musicali e sviluppa ed espone progetti personali in ambito fotografico e multimediale. https://robertomucchiut.ch
Massimiliano Zampetti. Nel 1993 inizia un sodalizio artistico con Luca Spadaro con cui fonda Teatro d’Emergenza. Docente di recitazione, nel 2013 vince la prima Borsa di scrittura teatrale della Svizzera Italiana promossa da DECS, Pro Helvetia e RSI-Rete Due con il testo Il silenzio è obbligatorio, allestito l’anno successivo da Teatro d’Emergenza. Collabora con diverse compagnie e teatri della Svizzera italiana tra cui LAC, Teatro Sociale, V XX ZWEETZ, Cambusa Teatro, e.s.santoro.
Lavora a film e cortometraggi tra cui: Sinestesia di Eric Bernasconi, Tutti giù di Nicolò Castelli, Giochi d’estate e Io sono Gaetano di Rolando Colla, Male non fare, paura non avere di Alberto Sansone. Da diversi anni collabora con Rete Due come lettore e attore in radiodrammi. Nel 2020 firma la sua prima regia radiofonica: Faustina di Gilberto Isella. È speaker, doppiatore, lettore di audiolibri.
Roberto Mucchiut. Artista multimediale e digitale con formazioni in informatica, fotografia e video, musica e sound design. Si interessa al linguaggio fotografico, alla musica elettroacustica, alla videoarte, alle nuove tecnologie e alla loro relazione con uomo, società, natura e scienza. La sua ricerca artistica, centrata sulla percezione dello spazio e del tempo, si muove continuamente tra il mondo analogico e quello digitale, tra la creazione di processi imprevedibili e l’esplorazione dell’improvvisazione come forma di sublimazione del tempo.
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