Le prenotazione è obbligatoria causa posti limitati. Senza prenotazione, si dovrà attendere l'arrivo degli ospiti prenotati e solo successivamente sarà consentito accedere alla sala (se c'è disponibilità)
Il lavoro come condanna e perdizione, il lavoro come cellula primordiale dell'organismo umano, il lavoro che marchia anima e corpo di un'intera vita.
Works di Vitaliano Trevisan non è soltanto un racconto memoriale denso e corposo di oltre 650 pagine dedicato alle esperienze lavorative del narratore, ma è soprattutto una sorta di compendio e summa del progetto di scrittura perseguito dall’autore con coerenza nel corso di almeno due decenni tra letteratura, teatro e cinema.
In Pausa caffè Giorgio Falco mette in scena una sorta di tavolo anatomico sul quale sta distesa la vita dei lavoratori precari, temporanei, a termine. Una raccolta di voci che si leva dall'inferno del lavoro non-lavoro, del lavoro senza significato e senza speranze, del lavoro che abbruttisce dolcemente, del lavoro ridotto a pura forza: forza-lavoro.
Con Ipotesi di una sconfitta, la voce è quella dello sgretolamento di un Paese incarnato nel corpo e nella vita di un uomo.
La cronaca del fallimento parte dalla storia del padre nell'epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, come salvezza, Falco ne può testimoniare il graduale disfacimento, attraverso le proprie innumerevoli esperienze professionali, cominciate durante il liceo per pagarsi una vacanza mai fatta. Operaio stagionale in una fabbrica di spinette che raffigurano cantanti pop, il papa e Gesù, per 5 lire al pezzo. Venditore della scopa di saggina nera jugoslava, mentre in Jugoslavia imperversava la guerra. Aspirante imprenditore di un'agenzia che organizza «eventi deprimenti per le élite». Redattore di finte lettere di risposta ai reclami dei clienti. Una lunga catena di lavori iniziati e persi, che lo conduce alla scelta radicale di mantenersi con le scommesse sportive. È la fine, o solo l'inizio. Perché questa è anche la storia - intima, chirurgica, persino comica - di un lento apprendistato per diventare scrittore. E di come possa vivere un uomo incapace di adattarsi.
Works di Vitaliano Trevisan non è soltanto un racconto memoriale denso e corposo di oltre 650 pagine dedicato alle esperienze lavorative del narratore, ma è soprattutto una sorta di compendio e summa del progetto di scrittura perseguito dall’autore con coerenza nel corso di almeno due decenni tra letteratura, teatro e cinema.
In Pausa caffè Giorgio Falco mette in scena una sorta di tavolo anatomico sul quale sta distesa la vita dei lavoratori precari, temporanei, a termine. Una raccolta di voci che si leva dall'inferno del lavoro non-lavoro, del lavoro senza significato e senza speranze, del lavoro che abbruttisce dolcemente, del lavoro ridotto a pura forza: forza-lavoro.
Con Ipotesi di una sconfitta, la voce è quella dello sgretolamento di un Paese incarnato nel corpo e nella vita di un uomo.
La cronaca del fallimento parte dalla storia del padre nell'epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, come salvezza, Falco ne può testimoniare il graduale disfacimento, attraverso le proprie innumerevoli esperienze professionali, cominciate durante il liceo per pagarsi una vacanza mai fatta. Operaio stagionale in una fabbrica di spinette che raffigurano cantanti pop, il papa e Gesù, per 5 lire al pezzo. Venditore della scopa di saggina nera jugoslava, mentre in Jugoslavia imperversava la guerra. Aspirante imprenditore di un'agenzia che organizza «eventi deprimenti per le élite». Redattore di finte lettere di risposta ai reclami dei clienti. Una lunga catena di lavori iniziati e persi, che lo conduce alla scelta radicale di mantenersi con le scommesse sportive. È la fine, o solo l'inizio. Perché questa è anche la storia - intima, chirurgica, persino comica - di un lento apprendistato per diventare scrittore. E di come possa vivere un uomo incapace di adattarsi.
Vitaliano Trevisan è nato a Sandrigo nel 1960. Einaudi Stile libero ha pubblicato I quindicimila passi, un resoconto (2002, vincitore del Campiello Francia nel 2008), Un mondo meraviglioso, uno standard (2003), Shorts (2004, vincitore del Premio Chiara), Il ponte, un crollo (2007) e Grotteschi e Arabeschi (2009). Per il teatro, Trevisan ha curato nel 2004 l'adattamento di Giulietta di Federico Fellini e ha scritto, tra gli altri, Il lavoro rende liberi, messo in scena nel 2005 da Toni Servillo, e i monologhi Oscillazioni e Solo RH, pubblicati da Einaudi nel volume Due monologhi (2009).
Per il cinema, è stato sceneggiatore e attore in Primo amore di Matteo Garrone e attore in Riparo di Marco Simon Puccioni.
Nel 2009 è uscito in Francia anche Il ponte. La traduzione francese de I quindicimila passi è stata accolta con favore da pubblico e critica. Sempre per Einaudi, nel 2011 pubblica Una notte in Tunisia e nel 2016 Works.
Per il cinema, è stato sceneggiatore e attore in Primo amore di Matteo Garrone e attore in Riparo di Marco Simon Puccioni.
Nel 2009 è uscito in Francia anche Il ponte. La traduzione francese de I quindicimila passi è stata accolta con favore da pubblico e critica. Sempre per Einaudi, nel 2011 pubblica Una notte in Tunisia e nel 2016 Works.
Giorgio Falco ha pubblicato Pausa caffè (Sironi, 2004), L’ubicazione del bene (Einaudi, 2009), La compagnia del corpo (duepunti, 2011), La gemella H (Einaudi, 2014), Sottofondo italiano (Laterza, 2015), Ipotesi di una sconfitta (Einaudi, 2017); ha inoltre pubblicato Condominio Oltremare (L’orma, 2014) assieme a Sabrina Ragucci.
Marco Maggi è docente di Letteratura dell’età barocca e di Storia e pratiche della lettura all’USI. Studia in chiave comparatistica la letteratura italiana moderna, le relazioni tra letteratura e visualità, la lettura. Autore di numerosi saggi da Dante al Novecento, ha curato il catalogo dei libri antichi di Natalino Sapegno e Giulio Augusto Levi e nuove edizioni di classici della comparazione interartistica: gli Studi sul concettismo di Mario Praz (Milano, Abscondita, 2014) e Ut pictura poesis di Rensselaer W. Lee (Milano, SE, 2011). Per la Radio Svizzera Italiana ha curato la serie Classici italiani. Da Francesco d’Assisi a Italo Calvino. È responsabile del Fondo Lea Ritter Santini presso la Fondazione Centro Studi storico-letterari Natalino Sapegno di Morgex. Collabora regolarmente a «L’Indice dei Libri del Mese». Di imminente pubblicazione la monografia Modernità visuale nei «Promessi Sposi». Romanzo e fantasmagoria da Manzoni a Bellocchio.