Evento sostenuto dalla Fondazione Ferdinando e Laura Pica-Alfieri, Lugano
Nuovo formato per SPAZIOBIANCO, la rassegna di poesia contemporanea. Resta il dialogo e il confronto con l'opera ma con un approccio più agile.
Mario Benedetti (Udine 1955 - Milano 2020) è stato un poeta di rara potenza: amatissimo dal pubblico e dagli "addetti ai lavori" è con Umana gloria (Mondadori, 2004) che raggiunge la massima popolarità (pur avendo altre pubblicazioni alle spalle). Seguiranno altre raccolte, sino al compimento con la pubblicazione di Tutte le poesie per Garzanti, nel 2017. Tre anni dopo si spegnerà lasciando un testamento letterario che ancora ne fa vibrare la voce.
A parlare di Benedetti e ricordarne lo straordinario percorso letterario e umano sarà Stefano Dal Bianco, che a Mario fu vicino lungo una intera vita. Dal 1986 al 1989, con Mario Benedetti e Fernando Marchiori, ha dato vita alla rivista di poesia contemporanea “Scarto minimo”.
Benedetti è poeta che va cercato, come le scaglie di luce nella notte, come il vero del fiume, sotto le pietre
Lo SPAZIOBIANCO è lo spazio del foglio che è attorno alla poesia, il non detto, ciò che è ancora da dire, che va scoperto o che deve restare celato: è ciò che non è ancora contenuto dalla pagina o è da leggersi tra le righe. Uno spazio aperto, abitabile, in divenire. SPAZIOBIANCO è la rassegna di poesia curata da Jordi Valentini e Mattia Bettoni: ospiterà sia poeti contemporanei viventi che poetiche a noi più lontane (per tempo o per cultura di provenienza).
Mario Benedetti (Udine 1955 - Milano 2020) è stato un poeta di rara potenza: amatissimo dal pubblico e dagli "addetti ai lavori" è con Umana gloria (Mondadori, 2004) che raggiunge la massima popolarità (pur avendo altre pubblicazioni alle spalle). Seguiranno altre raccolte, sino al compimento con la pubblicazione di Tutte le poesie per Garzanti, nel 2017. Tre anni dopo si spegnerà lasciando un testamento letterario che ancora ne fa vibrare la voce.
A parlare di Benedetti e ricordarne lo straordinario percorso letterario e umano sarà Stefano Dal Bianco, che a Mario fu vicino lungo una intera vita. Dal 1986 al 1989, con Mario Benedetti e Fernando Marchiori, ha dato vita alla rivista di poesia contemporanea “Scarto minimo”.
Benedetti è poeta che va cercato, come le scaglie di luce nella notte, come il vero del fiume, sotto le pietre
Lo SPAZIOBIANCO è lo spazio del foglio che è attorno alla poesia, il non detto, ciò che è ancora da dire, che va scoperto o che deve restare celato: è ciò che non è ancora contenuto dalla pagina o è da leggersi tra le righe. Uno spazio aperto, abitabile, in divenire. SPAZIOBIANCO è la rassegna di poesia curata da Jordi Valentini e Mattia Bettoni: ospiterà sia poeti contemporanei viventi che poetiche a noi più lontane (per tempo o per cultura di provenienza).
Mario Benedetti (Udine 1955 - Milano 2020). Laureato in Lettere e diplomato in Estetica presso l’Università degli Studi di Padova, si è trasferito a Milano dove ha vissuto. Negli anni ha pubblicato le seguenti raccolte: I secoli della Primavera (Sestante, 1992), Una terra che non sembra vera (Campanotto, 1997), Il parco del Triglav (Stampa, 1999), Umana gloria (Mondadori, 2004), Pitture nere su carta (Mondadori, 2008), Materiali di un’identità (Sossella, 2010), Tersa morte (Mondadori, 2013). Ha tradotto il volume antologico delle poesie di Michel Deguy, Arresti frequenti (Sossella, 2007). Nel 2017 è uscito il volume antologico Tutte le poesie (Garzanti).
Stefano Dal Bianco (Padova 1961) ha scritto quattro libri di poesia: La bella mano (Crocetti 1991), Stanze del gusto cattivo (in Primo quaderno italiano, Guerini e associati 1991), Ritorno a Planaval (Mondadori 2001; LietoColle 2018), Prove di libertà (Mondadori 2012). Con Mario Benedetti e Fernando Marchiori ha diretto la rivista «Scarto minimo». È stato nella redazione di «Poesia». Insegna Poetica e Stilistica all’Università di Siena. Come studioso si è occupato della metrica di Petrarca, Ariosto, Andrea Zanzotto, e di poesia del Novecento. Di Zanzotto ha curato il Meridiano Mondadori nel 1999 (con Gian Mario Villalta) e l’Oscar Tutte le poesie (2011).
Jordi Valentini è nato a Lugano, nel 1994; è dottorando presso l'Università degli Studi di Torino, dove si occupa di poesia delle donne e movimenti femministi negli anni Settanta e Ottanta. Presso l'ateneo torinese è membro di GRILITS (Gruppo di ricerca su lavoro, industria, tecnologia e scienze umane). È redattore della rivista «Cenobio» e collabora con la Casa della Letteratura per la Svizzera italiana (Lugano), come co-curatore della rassegna SpazioBianco.
Mattia Bettoni si è laureato in Letteratura e filologia italiane presso l’Università di Friburgo, dove si è occupato dell’organizzazione di diversi eventi letterari, e in Lingua e letteratura italiane, con un commento a Come un’allegoria di Giorgio Caproni. Dirige, assieme a Jordi Valentini, la rassegna di poesia contemporanea Spaziobianco. Attualmente è assistente-dottorando presso l’USI, dove si occupa di poesia del secondo Novecento e, in particolare, di Caproni e Orelli.
Stefano Dal Bianco (Padova 1961) ha scritto quattro libri di poesia: La bella mano (Crocetti 1991), Stanze del gusto cattivo (in Primo quaderno italiano, Guerini e associati 1991), Ritorno a Planaval (Mondadori 2001; LietoColle 2018), Prove di libertà (Mondadori 2012). Con Mario Benedetti e Fernando Marchiori ha diretto la rivista «Scarto minimo». È stato nella redazione di «Poesia». Insegna Poetica e Stilistica all’Università di Siena. Come studioso si è occupato della metrica di Petrarca, Ariosto, Andrea Zanzotto, e di poesia del Novecento. Di Zanzotto ha curato il Meridiano Mondadori nel 1999 (con Gian Mario Villalta) e l’Oscar Tutte le poesie (2011).
Jordi Valentini è nato a Lugano, nel 1994; è dottorando presso l'Università degli Studi di Torino, dove si occupa di poesia delle donne e movimenti femministi negli anni Settanta e Ottanta. Presso l'ateneo torinese è membro di GRILITS (Gruppo di ricerca su lavoro, industria, tecnologia e scienze umane). È redattore della rivista «Cenobio» e collabora con la Casa della Letteratura per la Svizzera italiana (Lugano), come co-curatore della rassegna SpazioBianco.
Mattia Bettoni si è laureato in Letteratura e filologia italiane presso l’Università di Friburgo, dove si è occupato dell’organizzazione di diversi eventi letterari, e in Lingua e letteratura italiane, con un commento a Come un’allegoria di Giorgio Caproni. Dirige, assieme a Jordi Valentini, la rassegna di poesia contemporanea Spaziobianco. Attualmente è assistente-dottorando presso l’USI, dove si occupa di poesia del secondo Novecento e, in particolare, di Caproni e Orelli.