INGRESSO LIBERO E GRATUITO
Incontro con Gian Mario Villalta. Terrorismo, religione, affetti o violenze famigliari e nascoste; storie umili, universali, dove la luce non è mai negata ma attende, inconsapevole, lì dove la speranza germoglia deponendo la ferocia. A fare da guida e moderatore nella sua vastissima produzione in prosa e poesia, il poeta e critico letterario Francesco Tomada.
Gian Mario Villalta Professore di liceo, saggista e narratore, segue da molti anni il panorama poetico italiano (particolare attenzione ha dedicato all'opera di Andrea Zanzotto collaborando al Meridiano Mondadori e curando l'Oscar degli scritti letterari). Tra le pubblicazioni si ricordano Vanità della mente (2011; Premio Viareggio), Alla fine di un'infanzia felice (Mondadori, 2013), Satyricon 2.0 (2014, Mondadori), Telepatia (2016; Premio Carducci), L'isola senza memoria (Laterza, 2018), L'apprendista (SEM, 2020) . È direttore artistico di PordenoneLegge.
Francesco Tomada è nato a Udine nel 1966 e vive a Gorizia. Ha pubblicato le raccolte L’infanzia vista da qui (2005), A ogni cosa il suo nome (2008), Portarsi avanti con gli addii (2014), Non si può imporre il colore ad una rosa (2016), Affrontare la gioia da soli (2021). Per la collana “Autoriale” (Dot.Com Press) è stata edita nel 2016 una sua antologia ragionata. Una selezione dal titolo Questo è il mio tempo è stata edita dalla casa editrice Scalino di Sofia. Ha curato un volume sulla produzione letteraria della Provincia di Gorizia dal 1861 ad oggi; è coinvolto in diverse iniziative di divulgazione della cultura ed è redattore del sito web “Perigeion” e della rivista “Smerilliana”. Nel 2022 è stato pubblicato Il figlio della lupa (Bottega Errante Edizioni), un romanzo scritto a quattro mani assieme a Anton Špacapan Vončina.
Gian Mario Villalta Professore di liceo, saggista e narratore, segue da molti anni il panorama poetico italiano (particolare attenzione ha dedicato all'opera di Andrea Zanzotto collaborando al Meridiano Mondadori e curando l'Oscar degli scritti letterari). Tra le pubblicazioni si ricordano Vanità della mente (2011; Premio Viareggio), Alla fine di un'infanzia felice (Mondadori, 2013), Satyricon 2.0 (2014, Mondadori), Telepatia (2016; Premio Carducci), L'isola senza memoria (Laterza, 2018), L'apprendista (SEM, 2020) . È direttore artistico di PordenoneLegge.
Francesco Tomada è nato a Udine nel 1966 e vive a Gorizia. Ha pubblicato le raccolte L’infanzia vista da qui (2005), A ogni cosa il suo nome (2008), Portarsi avanti con gli addii (2014), Non si può imporre il colore ad una rosa (2016), Affrontare la gioia da soli (2021). Per la collana “Autoriale” (Dot.Com Press) è stata edita nel 2016 una sua antologia ragionata. Una selezione dal titolo Questo è il mio tempo è stata edita dalla casa editrice Scalino di Sofia. Ha curato un volume sulla produzione letteraria della Provincia di Gorizia dal 1861 ad oggi; è coinvolto in diverse iniziative di divulgazione della cultura ed è redattore del sito web “Perigeion” e della rivista “Smerilliana”. Nel 2022 è stato pubblicato Il figlio della lupa (Bottega Errante Edizioni), un romanzo scritto a quattro mani assieme a Anton Špacapan Vončina.