Premio Ugo Foscolo 2002
Premio Sandro Penna inedito, 2004
Premio San Pellegrino Terme 2007
Superpremio Insula Romana 2007
Premio Guido Gozzano 2008
Premio Pascoli 2010
Premio Fortini 2019
Premio Sandro Penna inedito, 2004
Premio San Pellegrino Terme 2007
Superpremio Insula Romana 2007
Premio Guido Gozzano 2008
Premio Pascoli 2010
Premio Fortini 2019
Il poeta operaio, il poeta dallo sguardo commosso, la voce capace di offrire il canto delle mani, degli alfabeti e della luce.
Considerato il migliore poeta dialettale vivente (nel 2024 è anche in corso una traduzione in lingua inglese), Franzin è capace di cogliere le storture del mondo senza mai piegare lo sguardo né rinunciare alla speranza.
Che sia l'osservazione della vita in fabbrica (da cui Fabrica, edito nel 2009) vissuta in prima persone dall'autore, che sia l'abbandono dei luoghi cari, lo spreco della vita o la possente bellezza della natura, Fabio Franzin si è fa carico di testimoniare tutto il peso, tutta la violenza, tutta la furia devastatrice di un'epoca sacrificale marcata a sangue da una profonda crisi economica, sociale, antropologica e morale: i suoi libri, più e meglio di altri, sono il luogo di ospitalità della totale trasfigurazione della realtà linguistica (il dialetto veneto che si trasforma dialettizzando termini italiani e lemmi del mondo delle merci e della tecnologia).
Franzin è un poeta che dovrebbe essere letto (e insegnato) nelle scuole.
Considerato il migliore poeta dialettale vivente (nel 2024 è anche in corso una traduzione in lingua inglese), Franzin è capace di cogliere le storture del mondo senza mai piegare lo sguardo né rinunciare alla speranza.
Che sia l'osservazione della vita in fabbrica (da cui Fabrica, edito nel 2009) vissuta in prima persone dall'autore, che sia l'abbandono dei luoghi cari, lo spreco della vita o la possente bellezza della natura, Fabio Franzin si è fa carico di testimoniare tutto il peso, tutta la violenza, tutta la furia devastatrice di un'epoca sacrificale marcata a sangue da una profonda crisi economica, sociale, antropologica e morale: i suoi libri, più e meglio di altri, sono il luogo di ospitalità della totale trasfigurazione della realtà linguistica (il dialetto veneto che si trasforma dialettizzando termini italiani e lemmi del mondo delle merci e della tecnologia).
Franzin è un poeta che dovrebbe essere letto (e insegnato) nelle scuole.
Fabio Franzin è nato nel 1963 a Milano. Vive a Motta di Livenza, in provincia di Treviso. È redattore della rivista di civiltà poetiche «Smerilliana». Ha pubblicato diverse opere di poesia tra cui: Il groviglio delle virgole (Stamperia dell’arancio 2005 - Premio Sandro Penna), Pare (padre) (Helvetia 2006), Mus.cio e roe (Muschio e spine) (Le voci della luna 2007 - Premio San Pellegrino, Premio Insula Romana e Premio Guido Gozzano), Fabrica (Atelier 2009 - Premio Pascoli, Premio Baghetta). Altre sue pubblicazioni sono Siénzhio e orazhión (Silenzio e preghiera) (Edizioni Prioritarie 2010), Co’e man monche (Con le mani mozzate) (Le voci della luna 2011 - Premio Achille Marazza, finalista al premio Antonio Fogazzaro), Canti dell’offesa (Il Vicolo 2011), Margini e rive (Città Nuova 2012), Bestie e stranbi (Di Felice Edizioni 2013), Fabrica e altre poesie (Ladolfi editore 2013), Sesti/Gesti (Puntoacapo 2015), Erba e aria (Vydia 2017 - Premio Thesaurus, Premio Luciana Notari); oltre che Corpo dea realtà/Corpo della realtà (Puntoacapo 2019 - Premio Franco Fortini), Prà de paròe (Sassiscritti 2020), 'A fabrica ribandonàdha (Arcipelago Itaca 2021).
Fabio Pusterla, nato a Mendrisio nel 1957, è poeta, traduttore e saggista e insegna letteratura italiana presso il Liceo di Lugano e l’Università della Svizzera italiana. Collabora a diverse riviste, tra cui i Quaderni italiani di poesia contemporanea, e dirige la collana poetica Le Ali dell’editore Marcos y Marcos. È autore, tra l’altro, di otto principali raccolte poetiche parzialmente riassunte nell’antologia Le terre emerse. Poesie 1985-2008 (Einaudi, 2009), cui hanno fatto seguito Corpo Stellare (2010), Argéman (2014) e Cenere, o terra (2018), tutti e tre pubblicati da Marcos y Marcos. Le sue opere sono state tradotte nelle principali lingue europee e hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. A Fabio Pusterla sono stati dedicati il documentario di Danilo Catti Salamandre, gatti ciechi, rotaie (1998) e quello di Francesco Ferri, Libellula gentile (2018).
Fabio Pusterla, nato a Mendrisio nel 1957, è poeta, traduttore e saggista e insegna letteratura italiana presso il Liceo di Lugano e l’Università della Svizzera italiana. Collabora a diverse riviste, tra cui i Quaderni italiani di poesia contemporanea, e dirige la collana poetica Le Ali dell’editore Marcos y Marcos. È autore, tra l’altro, di otto principali raccolte poetiche parzialmente riassunte nell’antologia Le terre emerse. Poesie 1985-2008 (Einaudi, 2009), cui hanno fatto seguito Corpo Stellare (2010), Argéman (2014) e Cenere, o terra (2018), tutti e tre pubblicati da Marcos y Marcos. Le sue opere sono state tradotte nelle principali lingue europee e hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. A Fabio Pusterla sono stati dedicati il documentario di Danilo Catti Salamandre, gatti ciechi, rotaie (1998) e quello di Francesco Ferri, Libellula gentile (2018).