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giovedì 05
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Programmazione della Casa della Letteratura
Nella festa delle lingue: espressionismo, lirismo, ironia. Giovanni Orelli riletto da Uberto Motta e Pietro Gibellini. Moderazione di Maria Grazia Rabiolo Spreafico. Letture (in italiano e dialetto) di di Guido Pedrojetta. |
Giovanni Orelli (1928-2016) è stato «scrittore versatile e uomo intero», ma anche «poeta-profeta», come lo descrive Pietro Gibellini nell’introduzione. Partendo dalla narrativa e dalla critica militante è arrivato alla poesia con una parola che sempre salva perché «guizza dal cervello al cuore».
In un solo libro l’intera opera poetica di un autore di cui non si può fare a meno perché come pochi altri ha saputo raccontare in poesia la sua svizzera tra valli e città, l’amore familiare tra eros e thànatos e la passione per i libri. Durante l'incontro Uberto Motta e Pietro Gibellini (con la moderazione di Maria Grazia Rabiolo) ci guideranno nel percorso creativo di Giovanni Orelli, nelle scelte linguistiche, nello sguardo obliquo sempre in bilico tra espressionismo, lirismo, ironia ma sempre teso verso una inesauribile festa delle lingue.
In un solo libro l’intera opera poetica di un autore di cui non si può fare a meno perché come pochi altri ha saputo raccontare in poesia la sua svizzera tra valli e città, l’amore familiare tra eros e thànatos e la passione per i libri. Durante l'incontro Uberto Motta e Pietro Gibellini (con la moderazione di Maria Grazia Rabiolo) ci guideranno nel percorso creativo di Giovanni Orelli, nelle scelte linguistiche, nello sguardo obliquo sempre in bilico tra espressionismo, lirismo, ironia ma sempre teso verso una inesauribile festa delle lingue.
Giovanni Orelli (Bedretto, 30 ottobre 1928 - Lugano, 3 dicembre 2016) ha studiato a Zurigo e Milano, dove si è laureato con una tesi in filologia medioevale e umanistica. Fino all'età della pensione è stato professore del liceo cantonale di Lugano. Orelli inizia la sua carriera letteraria nel 1965 con il romanzo L'anno della valanga, per cui gli viene attribuito il Premio Veillon. La svariata opera letteraria e pubblicistica di Giovanni Orelli si lascia associare alla categoria, nel senso più ampio, della scrittura impegnata. Attingendo la materia da un erudito e vasto sapere che trova origini nella solida formazione umanistica acquisita in Svizzera e in Italia, Orelli racconta la complessità del mondo attuale in una notevole ricchezza linguistica e tematica. Nel corso della sua vita, la politica culturale regionale e nazionale hanno costituito importanti stimoli per il suo lavoro: come forse nessun altro degli scrittori della Svizzera italiana, Giovanni Orelli ha incarnato in una sola persona l'educatore, l'animatore culturale e l'uomo politico. A testimoniare la geniale interpretazione dei generi letterari più vari, tradizionali e meno, dalla satira al sonetto, vi sono i numerosi premi che hanno accompagnato il percorso artistico dello scrittore ticinese. Innumerevoli le onorificenze e i premi letterari che gli sono stati attribuiti: tra questi, il Premio Veillon per la narrativa, più volte il Premio Schiller, il Premio Gottfried Keller e la laurea honoris causa dell’Università di Friborgo.
Pietro Gibellini è professore ordinario di letteratura italiana all'università Ca' Foscari di Venezia. Dirige l'Edizione nazionale delle opere di Gabriele D'Annunzio, nonchè varie collane e riviste. Filologo e interprete di testi, ha studiato sopratutto la letteratura dal Sette al Novecento, pubblicando studi e commenti sulla linea lombarda da Parini a Gadda, Manzoni, Belli e la poesia in dialetto, D'Annunzio, i contemporanei. Segue da molti anni la letteratura svizzero - italiana e collabora al "Corriere del Ticino".
Uberto Motta è professore ordinario di Letteratura italiana all'Università di Friborgo e da Luglio 2018 Vice-Preside della Facoltà di Lettere. Dopo il dottorato (1996) è stato post-doctoral fellow all'Università di Losanna (1996), di Leuven (1997) e ad Harvard (2000-2001). Tra il 2003 ed il 2011 è stato professore di Letteratura italiana all'Università Cattolica di Milano; è stato inoltre visitong professor all'Università Ortodossa S. Tichon di Mosca, all'Università di Novgorod (Russia), presso la Technische Universität di Dresda, all'Università Cattolica di Budapest e all'Università di Basilea. Co-direttore di riviste scientifiche è inoltre membro di comitato di numerose riviste di studi e letteratura.
Maria Grazia Rabiolo Spreafico. Nata a Losanna nel 1957, ha frequentato tutte le scuole dell’obbligo e il liceo a Lugano. Si è poi laureata in Lettere all’Università degli Studi di Milano con una tesi con il Prof. Emilio Bigi sulle ultime commedie di Carlo Goldoni. L’interesse per la letteratura italiana la accompagna da sempre. È giornalista e come tale ha lavorato alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana fino alla fine del 2018. 34 anni di attività che le hanno permesso di ricoprire vari ruoli e di dar vita ad alcune iniziative pubbliche, come i cicli d’incontri allo Studio 2 nella sede della Radio a Lugano Besso. Ha conosciuto e intervistato molti scrittori e letterati. Ne sono testimonianza anche due pubblicazioni: “Leggere il Novecento con Carlo Bo”, Edizioni RSI - Armando Dadò, 1994 e “Montale. L’arte di leggere. Una conversazione svizzera”, Interlinea Edizioni, 1998. Attualmente si sta occupando del riordino con catalogazione dei suoi libri e della stesura di una biografia di cui preferisce non anticipare nulla.
Pietro Gibellini è professore ordinario di letteratura italiana all'università Ca' Foscari di Venezia. Dirige l'Edizione nazionale delle opere di Gabriele D'Annunzio, nonchè varie collane e riviste. Filologo e interprete di testi, ha studiato sopratutto la letteratura dal Sette al Novecento, pubblicando studi e commenti sulla linea lombarda da Parini a Gadda, Manzoni, Belli e la poesia in dialetto, D'Annunzio, i contemporanei. Segue da molti anni la letteratura svizzero - italiana e collabora al "Corriere del Ticino".
Uberto Motta è professore ordinario di Letteratura italiana all'Università di Friborgo e da Luglio 2018 Vice-Preside della Facoltà di Lettere. Dopo il dottorato (1996) è stato post-doctoral fellow all'Università di Losanna (1996), di Leuven (1997) e ad Harvard (2000-2001). Tra il 2003 ed il 2011 è stato professore di Letteratura italiana all'Università Cattolica di Milano; è stato inoltre visitong professor all'Università Ortodossa S. Tichon di Mosca, all'Università di Novgorod (Russia), presso la Technische Universität di Dresda, all'Università Cattolica di Budapest e all'Università di Basilea. Co-direttore di riviste scientifiche è inoltre membro di comitato di numerose riviste di studi e letteratura.
Maria Grazia Rabiolo Spreafico. Nata a Losanna nel 1957, ha frequentato tutte le scuole dell’obbligo e il liceo a Lugano. Si è poi laureata in Lettere all’Università degli Studi di Milano con una tesi con il Prof. Emilio Bigi sulle ultime commedie di Carlo Goldoni. L’interesse per la letteratura italiana la accompagna da sempre. È giornalista e come tale ha lavorato alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana fino alla fine del 2018. 34 anni di attività che le hanno permesso di ricoprire vari ruoli e di dar vita ad alcune iniziative pubbliche, come i cicli d’incontri allo Studio 2 nella sede della Radio a Lugano Besso. Ha conosciuto e intervistato molti scrittori e letterati. Ne sono testimonianza anche due pubblicazioni: “Leggere il Novecento con Carlo Bo”, Edizioni RSI - Armando Dadò, 1994 e “Montale. L’arte di leggere. Una conversazione svizzera”, Interlinea Edizioni, 1998. Attualmente si sta occupando del riordino con catalogazione dei suoi libri e della stesura di una biografia di cui preferisce non anticipare nulla.