EVENTO ORGANIZZATO DA GABRIELE CAPELLI EDITORE
PRIMA PRESENTAZIONE
INGRESSO LIBERO E GRATUITO
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Una narrazione coinvolgente che incrocia la voce del figlio Saulle con la ricostruzione della vita di Roberto Donetta, padre irrequieto e sempre indebitato, contadino della Valle di Blenio, venditore ambulante di sementi, cameriere e poi fotografo.
Roberto Donetta (1865–1932) diventò conosciuto solo una quarantina d’anni fa, grazie al ritrovamento di oltre cinquemila lastre fotografiche da lui realizzate sull’arco di un trentennio. Il recupero di quel tesoro iconografico ha fatto passare in secondo piano un’altra incredibile scoperta: quasi trecento pagine manoscritte in cui l’estroverso bleniese aveva annotato le sue riflessioni e ricopiato gli scritti letterari e scientifici che più lo avevano colpito. Con questi registri personali sono emerse anche decine di lettere e parte della corrispondenza con i suoi sei figli.
Dagli scritti del testardo e semicolto Robertón emerge la coscienza della sua diversità nel contesto rurale della valle in cui viveva. Fu la caparbietà del montanaro a tenerlo in vita anche nelle peggiori avversità. Lì tra le sue montagne, come scrisse in una delle ultime lettere a Saulle, l’unica risorsa in cui si può e si deve credere è la terra (La terra c’è sempre). Solo quella può garantire da mangiare ogni giorno. Con il passare del tempo però l’egocentrismo e la frustrazione per l’incapacità di strappare dalla miseria la famiglia provocarono la dolorosa rottura con la moglie Linda e con i figli. Saulle fu l’unico che riuscì a stargli vicino per ancora un po’ di anni.
Un romanzo biografico fatto di solitudine e povertà, ma che documenta anche una vita anomala ed eccezionale nel Ticino di fine Ottocento e primo Novecento.
Mario Casella
Senza scarpe
Romanzo biografico
184 pp, Euro 18,00
ISBN 978-88-31285-37-7
Roberto Donetta (1865–1932) diventò conosciuto solo una quarantina d’anni fa, grazie al ritrovamento di oltre cinquemila lastre fotografiche da lui realizzate sull’arco di un trentennio. Il recupero di quel tesoro iconografico ha fatto passare in secondo piano un’altra incredibile scoperta: quasi trecento pagine manoscritte in cui l’estroverso bleniese aveva annotato le sue riflessioni e ricopiato gli scritti letterari e scientifici che più lo avevano colpito. Con questi registri personali sono emerse anche decine di lettere e parte della corrispondenza con i suoi sei figli.
Dagli scritti del testardo e semicolto Robertón emerge la coscienza della sua diversità nel contesto rurale della valle in cui viveva. Fu la caparbietà del montanaro a tenerlo in vita anche nelle peggiori avversità. Lì tra le sue montagne, come scrisse in una delle ultime lettere a Saulle, l’unica risorsa in cui si può e si deve credere è la terra (La terra c’è sempre). Solo quella può garantire da mangiare ogni giorno. Con il passare del tempo però l’egocentrismo e la frustrazione per l’incapacità di strappare dalla miseria la famiglia provocarono la dolorosa rottura con la moglie Linda e con i figli. Saulle fu l’unico che riuscì a stargli vicino per ancora un po’ di anni.
Un romanzo biografico fatto di solitudine e povertà, ma che documenta anche una vita anomala ed eccezionale nel Ticino di fine Ottocento e primo Novecento.
Mario Casella
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184 pp, Euro 18,00
ISBN 978-88-31285-37-7
Mario CASELLA (1959) è giornalista, guida alpina, autore di documentari e di libri. Dopo un lungo periodo in cui ha lavorato per la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI), ha privilegiato la sua attività indipendente di guida alpina, di realizzatore di documentari e di scrittore. Al centro di queste produzioni vi è sempre la montagna intesa non solo come terreno d’avventura, ma soprattutto come un pianeta ricco di storie umane da scoprire e raccontare. Nella sua produzione letteraria spiccano alcuni volumi che hanno ricevuto importanti riconoscimenti e che sono stati tradotti anche in tedesco e in francese. Tra questi sono degni di nota: “Nero-Bianco-Nero. Un viaggio tra le montagne e la storia del Caucaso”, Gabriele Capelli Editore (Premio ITAS Trento 2013); “Il peso delle ombre”, Gabriele Capelli Editore (secondo premio Leggimontagna 2018 e menzione Premio Mazzotti 2018); “Oltre Dracula. Un cammino invernale nei Carpazi”, ed. Ediciclo (Premio Cortina 2019). I dettagli della sua attività sono presentati sul sito www.crealpina.ch.
Michele FAZIOLI , giornalista, di Bellinzona, una vita alla RSI, Radiotelevisione Svizzera. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Losanna, ha diretto la redazione Nazionale e Regionale della Radio prima di approdare alla Televisione, dove per vent’anni ha diretto le testate giornalistiche quale Responsabile dell’Informazione. Ha ideato e condotto alcuni programmi, fra i quali "Controluce" (incontri domenicali con personaggi, durato vent'anni) e uno spazio settimanale in prima serata dedicato ai libri (durato venticinque anni). Ha diretto redazioni, dibattiti politici e programmi speciali ma la sua passione di sempre e di fondo resta quella dei libri. Non si considera un critico letterario (non lo è) ma un esperto, formatosi sul campo, di narrativa, frequentata soprattutto come lettore ma poi anche come responsabile di presentazioni, segnalazioni e commenti alla televisione e sulla stampa. È un divulgatore di libri e in questa prospettiva ha ideato il “Circolo dei Libri”. Ha collaborato con rubriche personali al "Giornale del Popolo" e tutt'ora collabora con al "Corriere del Ticino", e a "Ticino Welcome".
Michele FAZIOLI , giornalista, di Bellinzona, una vita alla RSI, Radiotelevisione Svizzera. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Losanna, ha diretto la redazione Nazionale e Regionale della Radio prima di approdare alla Televisione, dove per vent’anni ha diretto le testate giornalistiche quale Responsabile dell’Informazione. Ha ideato e condotto alcuni programmi, fra i quali "Controluce" (incontri domenicali con personaggi, durato vent'anni) e uno spazio settimanale in prima serata dedicato ai libri (durato venticinque anni). Ha diretto redazioni, dibattiti politici e programmi speciali ma la sua passione di sempre e di fondo resta quella dei libri. Non si considera un critico letterario (non lo è) ma un esperto, formatosi sul campo, di narrativa, frequentata soprattutto come lettore ma poi anche come responsabile di presentazioni, segnalazioni e commenti alla televisione e sulla stampa. È un divulgatore di libri e in questa prospettiva ha ideato il “Circolo dei Libri”. Ha collaborato con rubriche personali al "Giornale del Popolo" e tutt'ora collabora con al "Corriere del Ticino", e a "Ticino Welcome".