La letteratura del Canton Ticino approda in America Latina grazie a un progetto varato dalla Casa dei Traduttori Looren: il traduttore Juan Felipe Varela García, che già ha trasposto molti ticinesi in spagnolo per una antologia promossa dall’Ambasciata di Svizzera in Colombia nel 2021, è al lavoro per produrre 6 volumi (e 12 voci) per la casa editrice Rey Naranjo, in un vasto progetto di mappatura/confronto della nostra produzione. Il progetto è coordinato da Pietro Montorfani.
Lavorando alla traduzione di Lia Galli e Andrea Bianchetti, ecco che evidente si svela un legame: le città.
Talune sono invisibili, altre più visibili di altre, altre si manifestano solo per geografie minime (una strada, un quartiere), altre ancora sono più geografie interiori che non un luogo definito. Realtà e sublimazione, tangibilità e iperuranio.
Juan Felipe Varela García ha deciso di mappare queste geografie reali e immaginarie: lo sguardo è quello di qualcuno che vive agli antipodi del mondo, che accoglie la parola straniera per tradurla, per renderla casa a chi la leggerà -altrove- in traduzione.
Juan Felipe Varela García è un filologo, professore di letteratura europea, membro del Gruppo di Ricerca di Studi Letterari (GEL) e del Master in Letteratura dell'Università di Antioquia (Colombia). È traduttore dall'italiano. Nel 2021 ha collaborato -su incarico dell'Ambasciata di Svizzera in Colombia- al libro El tiempo en que vivimos. Poesía suiza actual (Rey Naranjo Editores, 2021) con la traduzione di poesie di Laura Accerboni, Prisca Agustoni, Fabiano Alborghetti, Vanni Bianconi, Agostino Colombo e Anna Ruchat. Col medesimo editore, collabora con Pietro Montorfani per una collana di poesia della Svizzera di lingua italiana.
Pietro Montorfani (Bellinzona, 1980). Ha conseguito un dottorato in scienze storiche e filologiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è responsabile dell’Archivio storico della Città di Lugano. Autore di saggi e monografie, con la raccoltà di poesie Di là non ancora (Moretti & Vitali, 2012) ha vinto il Premio Carducci e il Premio Schiller. Dirige la rivista «Cenobio». L’ultima pubblicazione è L’ombra del mondo (Aragno, 2020)
Lia Galli (Sorengo, 1986). Ha pubblicato Non si muore più per un bacio (2015) e Costellazioni distoniche (Alla Chiara Fonte. 2019). È stata inclusa nell’antologia Non era soltanto passione – Generazione degli anni Ottanta (alla chiara fonte editore)e nell’ Anthology of Young Italian-speaking Swiss Poets, antologia pubblicata in Grecia dove vengono presentati poeti della Svizzera italiana. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Poestate per la sua raccolta Costellazioni distoniche. Sue poesie e suoi racconti sono stati pubblicati su riviste, antologie, opere collettive e sul web.
Andrea Bianchetti (Milano, 1984) vive a Bellinzona in Svizzera, dove lavora come insegnante. È laureato in letteratura tedesca presso l’Università Cattolica di Milano e in letteratura italiana presso l’Istituto di Studi Italiani a Lugano.
La sua ultima pubblicazione è Gratosoglio, pubblicato dalle edizioni Sottoscala di Bellinzona nel 2019. Con il sostegno di ProHelvetia e dell’Ambasciata Svizzera, effettua una tournée di letture in India (Delhi, Jaipur, Goa). Sue poesie sono apparse sulle riviste letterarie Atelier, Ground Zero, Cenobio e Babylonia.
Lavorando alla traduzione di Lia Galli e Andrea Bianchetti, ecco che evidente si svela un legame: le città.
Talune sono invisibili, altre più visibili di altre, altre si manifestano solo per geografie minime (una strada, un quartiere), altre ancora sono più geografie interiori che non un luogo definito. Realtà e sublimazione, tangibilità e iperuranio.
Juan Felipe Varela García ha deciso di mappare queste geografie reali e immaginarie: lo sguardo è quello di qualcuno che vive agli antipodi del mondo, che accoglie la parola straniera per tradurla, per renderla casa a chi la leggerà -altrove- in traduzione.
Juan Felipe Varela García è un filologo, professore di letteratura europea, membro del Gruppo di Ricerca di Studi Letterari (GEL) e del Master in Letteratura dell'Università di Antioquia (Colombia). È traduttore dall'italiano. Nel 2021 ha collaborato -su incarico dell'Ambasciata di Svizzera in Colombia- al libro El tiempo en que vivimos. Poesía suiza actual (Rey Naranjo Editores, 2021) con la traduzione di poesie di Laura Accerboni, Prisca Agustoni, Fabiano Alborghetti, Vanni Bianconi, Agostino Colombo e Anna Ruchat. Col medesimo editore, collabora con Pietro Montorfani per una collana di poesia della Svizzera di lingua italiana.
Pietro Montorfani (Bellinzona, 1980). Ha conseguito un dottorato in scienze storiche e filologiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è responsabile dell’Archivio storico della Città di Lugano. Autore di saggi e monografie, con la raccoltà di poesie Di là non ancora (Moretti & Vitali, 2012) ha vinto il Premio Carducci e il Premio Schiller. Dirige la rivista «Cenobio». L’ultima pubblicazione è L’ombra del mondo (Aragno, 2020)
Lia Galli (Sorengo, 1986). Ha pubblicato Non si muore più per un bacio (2015) e Costellazioni distoniche (Alla Chiara Fonte. 2019). È stata inclusa nell’antologia Non era soltanto passione – Generazione degli anni Ottanta (alla chiara fonte editore)e nell’ Anthology of Young Italian-speaking Swiss Poets, antologia pubblicata in Grecia dove vengono presentati poeti della Svizzera italiana. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Poestate per la sua raccolta Costellazioni distoniche. Sue poesie e suoi racconti sono stati pubblicati su riviste, antologie, opere collettive e sul web.
Andrea Bianchetti (Milano, 1984) vive a Bellinzona in Svizzera, dove lavora come insegnante. È laureato in letteratura tedesca presso l’Università Cattolica di Milano e in letteratura italiana presso l’Istituto di Studi Italiani a Lugano.
La sua ultima pubblicazione è Gratosoglio, pubblicato dalle edizioni Sottoscala di Bellinzona nel 2019. Con il sostegno di ProHelvetia e dell’Ambasciata Svizzera, effettua una tournée di letture in India (Delhi, Jaipur, Goa). Sue poesie sono apparse sulle riviste letterarie Atelier, Ground Zero, Cenobio e Babylonia.