obbligatorio indossare la mascherina durante l'intero incontro
giovedì 15
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Programmazione della Casa della Letteratura
Costellazioni del crepuscolo e altri sillabari Francesco Permunian in dialogo con Fabio Pusterla |
Francesco Permunian vive in un'area dove i contagi di Covid-19 sono in costante aumento. Pur essendo perfettamente sano, nel rispetto della propria etica morale che lo contraddistingue sia come persona che come autore, ha volontariamente deciso di non esporre il pubblico del Canton Ticino a una incertezza sanitaria (anche se remota) e ha preferito posticipare l'evento al 2021.
L'umanità è grottesca e così deve essere la sua rappresentazione. Autore geniale, irriverente, scanzonato, feroce, Permunian nel corso degli anni -e delle pubblicazioni- non si è riparmiato: prende i panni dal servo mefistofelico (o vassallo) di una vecchia signora in Cronaca di un servo felice; inchioda un clero corrotto e indegno in Sillabario dell'amor crudele; è un bibliotecario sul lago di Garda che traversa scene hard e noir in La casa del sollevo mentale o è la voce di una vecchia signora che sintonizza la sua antenna sull'Adilà per ascoltare i concerti dei defunti in Ultima favola; o ancora, insegue il filo di una memoria insonne e frammentaria tra fatti e cose reali o immaginari in Il gabinetto del dottor Kafka fino al romanzo famigliare composto per frammenti ed interludi di Dalla stiva di una nave blasfema intriso di cultura popolare quanto pettegola. Uno stile unico, quello di Francesco Permunian, riconosciuto non solo dal pubblico (in patria e all'estero essendo i libri tradotti in più lingue) ma anche dalla critica.
A fare da guida nell'immaginario e nel reale della scrittura di Permunian sarà Fabio Pusterla che solleciterà l'autore all'annodare i fili di una realtà che se da un lato è guardata con distacco, dall'altro mai si esima dall'essere portata sulla pagina con tagliente e farsesca esattezza e compartecipazione.
«Quanto appare distante dai vezzi della narrativa italiana di oggi questo autore! Vicino, se mai, agli estri fantastici di una certa cultura veneta (Comisso, Parise, Berto) e, ancor più, ad autori dell'Est. Gli illustri bizzarri, i manipolatori di sogni, i maniacali: Gogol, Schulz, Gombrowicz. Semplici corrispondenze? O affinità di gusto?» - Corriere della Sera
A fare da guida nell'immaginario e nel reale della scrittura di Permunian sarà Fabio Pusterla che solleciterà l'autore all'annodare i fili di una realtà che se da un lato è guardata con distacco, dall'altro mai si esima dall'essere portata sulla pagina con tagliente e farsesca esattezza e compartecipazione.
«Quanto appare distante dai vezzi della narrativa italiana di oggi questo autore! Vicino, se mai, agli estri fantastici di una certa cultura veneta (Comisso, Parise, Berto) e, ancor più, ad autori dell'Est. Gli illustri bizzarri, i manipolatori di sogni, i maniacali: Gogol, Schulz, Gombrowicz. Semplici corrispondenze? O affinità di gusto?» - Corriere della Sera
Francesco Permunian è nato a Cavarzere nel 1951 ed è cresciuto nel Polesine. Ha esordito come poeta nel 1980, illuminato dalla poesia di Andrea Zanzotto, e come narratore alla fine degli anni Novanta.
Dopo la laurea all’Università di Padova si trasferisce a Desenzano del Garda, per lavorare come bibliotecario. Il suo romanzo Cronaca di un servo felice viene scoperto da Marco Vicentini, che lo pubblica in Meridiano Zero nel 1999. Con Rizzoli pubblica nel 2001 Camminando nell’aria della sera e nel 2003 Nel paese delle ceneri. Nel 2005 esce per Quodlibet Il principio della malinconia, una raccolta di appunti e frammenti autobiografici, e nel 2009 per Diabasis Dalla stiva di una nave blasfema, con fotografie di Gianni Fucile. Seguono La Casa del Sollievo Mentale (2011; tradotto in Francia dalle Éditions de l’Arbre Vengeur), Il gabinetto del dottor Kafka (2013; premio Volponi e finalista premio Bergamo, in uscita in Spagna per Marmara Ediciones) e La polvere dell’infanzia e altri affanni di gioventù (2015), tutti usciti per Nutrimenti. I suoi libri più recenti, pubblicati entrambi dal Saggiatore, sono Ultima favola (2015) e Costellazioni del crepuscolo (2017; premio Comisso). A dicembre 2018 la casa editrice Theoria pubblica Chi sta parlando nella mia testa?, riunendo in un unico volume i due romanzi Il principio della malinconia e Dalla stiva di una nave blasfema.
Il suo ultimo romanzo, Sillabario dell’amor crudele, uscito a giugno 2019 per Chiarelettere, ha vinto il Premio Dessì.
Dopo la laurea all’Università di Padova si trasferisce a Desenzano del Garda, per lavorare come bibliotecario. Il suo romanzo Cronaca di un servo felice viene scoperto da Marco Vicentini, che lo pubblica in Meridiano Zero nel 1999. Con Rizzoli pubblica nel 2001 Camminando nell’aria della sera e nel 2003 Nel paese delle ceneri. Nel 2005 esce per Quodlibet Il principio della malinconia, una raccolta di appunti e frammenti autobiografici, e nel 2009 per Diabasis Dalla stiva di una nave blasfema, con fotografie di Gianni Fucile. Seguono La Casa del Sollievo Mentale (2011; tradotto in Francia dalle Éditions de l’Arbre Vengeur), Il gabinetto del dottor Kafka (2013; premio Volponi e finalista premio Bergamo, in uscita in Spagna per Marmara Ediciones) e La polvere dell’infanzia e altri affanni di gioventù (2015), tutti usciti per Nutrimenti. I suoi libri più recenti, pubblicati entrambi dal Saggiatore, sono Ultima favola (2015) e Costellazioni del crepuscolo (2017; premio Comisso). A dicembre 2018 la casa editrice Theoria pubblica Chi sta parlando nella mia testa?, riunendo in un unico volume i due romanzi Il principio della malinconia e Dalla stiva di una nave blasfema.
Il suo ultimo romanzo, Sillabario dell’amor crudele, uscito a giugno 2019 per Chiarelettere, ha vinto il Premio Dessì.
Fabio Pusterla. Nato a Mendrisio nel 1957, Fabio Pusterla si laurea a Pavia con Maria Corti.
La prima raccolta di poesie, Concessione all’inverno, esce da Casagrande, a Bellinzona, nel 1985. Suscita il consenso immediato di critici e poeti. La sua poesia selvatica, luminosa, molto comprensibile, conquista il pubblico. Una poesia che combina tempeste e spiragli. Nature sublimi e catrame. Lampi lirici, ma anche tuoni politici. Moniti, carezze, visioni. Da allora, si succedono Bocksten, Le cose senza storia, Pietra sangue, Folla sommersa, Corpo stellare e Argéman. Nel Nervo di Arnold propone un ampio itinerario tra le pieghe più feconde della letteratura contemporanea. Significativa anche la sua amicizia con Philippe Jaccottet, celebre poeta francese di cui traduce varie opere: Il barbagianni. L’ignorante, Alla luce d’inverno, E, tuttavia. Ha tradotto per Marcos y Marcos anche l’opera di Antoine Emaz, Sulla punta della lingua.
Ha ricevuto il Premio Montale (1986), il Premio Schiller (1986, 2000, 2011), il Premio Dessì (2009); i Premi Prezzolini (1994), Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il Premio Gottfried Keller (2007), il Premio svizzero di letteratura (2013) e il Premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera.
Fabio Pusterla vive ad Albogasio, sulla frontiera fra Italia e Svizzera, e insegna letteratura italiana al liceo e all’università.
Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in molte lingue. Per Marcos y Marcos dirige anche la collana poetica Le Ali.
Alla sua figura e alla sua opera è dedicato lo splendido documentario Libellula gentile di Francesco Ferri.
Marcos y Marcos ha pubblicato le raccolte di poesia Pietra sangue, Bocksten, Folla Sommersa, Il nervo di Arnold, raccolta di saggi sulla poesia contemporanea, Le cose senza storia, Corpo stellare, Argéman e Cenere, o terra.
La prima raccolta di poesie, Concessione all’inverno, esce da Casagrande, a Bellinzona, nel 1985. Suscita il consenso immediato di critici e poeti. La sua poesia selvatica, luminosa, molto comprensibile, conquista il pubblico. Una poesia che combina tempeste e spiragli. Nature sublimi e catrame. Lampi lirici, ma anche tuoni politici. Moniti, carezze, visioni. Da allora, si succedono Bocksten, Le cose senza storia, Pietra sangue, Folla sommersa, Corpo stellare e Argéman. Nel Nervo di Arnold propone un ampio itinerario tra le pieghe più feconde della letteratura contemporanea. Significativa anche la sua amicizia con Philippe Jaccottet, celebre poeta francese di cui traduce varie opere: Il barbagianni. L’ignorante, Alla luce d’inverno, E, tuttavia. Ha tradotto per Marcos y Marcos anche l’opera di Antoine Emaz, Sulla punta della lingua.
Ha ricevuto il Premio Montale (1986), il Premio Schiller (1986, 2000, 2011), il Premio Dessì (2009); i Premi Prezzolini (1994), Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il Premio Gottfried Keller (2007), il Premio svizzero di letteratura (2013) e il Premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera.
Fabio Pusterla vive ad Albogasio, sulla frontiera fra Italia e Svizzera, e insegna letteratura italiana al liceo e all’università.
Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in molte lingue. Per Marcos y Marcos dirige anche la collana poetica Le Ali.
Alla sua figura e alla sua opera è dedicato lo splendido documentario Libellula gentile di Francesco Ferri.
Marcos y Marcos ha pubblicato le raccolte di poesia Pietra sangue, Bocksten, Folla Sommersa, Il nervo di Arnold, raccolta di saggi sulla poesia contemporanea, Le cose senza storia, Corpo stellare, Argéman e Cenere, o terra.